Pirogassificazione a Borgofranco di Ivrea (TO)

Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte

L’imprenditore Rege Coletti chiude ogni progetto e lascia Borgofranco. La sua azienda, la Comimet di Avigliana, non realizzaerà alcun impianto per la produzione di pirogassificatori portatili da rivendere alle aziende (progetto iniziale, elaborato con il Politecnico di Torino, per il quale s’era individuata l’area ex Alcan), nè il progetto alternativo, presentato un paio di mesi fa nell’ottica di mettere fine alle proteste della popolazione, relativo ad un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti. “Ogni iniziativa è stata cassata dal Comitato” se ne va, senza parole, Rege Coletti, che nel frattempo ha dato disdetto alla proprietaria Cogeis di Bertino per l’affitto di quei terreni.Canta vittoria e se ne prende il merito il Comitato “No Piro”, mentre l’Amministrazione ha già presentato un paio di settimane fa, con una conferenza stampa in Municipio, un progetto di bonifica chiamato “Life 2014″, elaborato Centro Cermanu dell’Università di Napoli, in collaborazione con Biosearch Ambiente srl di Torino, che ha inserito l’ex Alcan come sito pilota del primo step, relativo all’analisi dello stato di inquinamento dei terreni.“Nonostante il pirogassificatore sperimentale di Borgofranco non sia stato ancora trasferito altrove e siano ancora validi i permessi per accendere –sottolinea il Comitato con la sua portavoce Paola Ruffatto -, è evidente da tempo, stante le dichiarazioni della Comimet e i primi tentativi per avviare la bonifica avallati dai proprietari dei terreni ex Alcan, che la partita sull’inceneritore è chiusa. Ringraziamo tutti i cittadini e gli iscritti per il grande impegno manifestato contro una sperimentazione dannosa per la nostra Comunità. E’ stata una lotta lunga, partita nell’estate 2013, attraverso assemblee settimanali aperte a tutti, con ordini del giorno democraticamente decisi, 12 serate informative, due cortei, numerosi presidi, più di 5000 firme raccolte contrarie all’inceneritore, iniziative coi medici e biotest sulla popolazione scolastica, partecipazione a confronti pubblici con amministratori, relazioni con realtà ambientali critiche e comitati della Valle d’Aosta e del Canavese. In tutta la vicenda abbiamo fatto la differenza. Senza le azioni del Comitato, altre posizioni critiche ma favorevoli alla sperimentazione dell’ambientalismo istituzionalizzato locale e le prime decisioni espresse dai comuni, che votarono delibere favorevoli all’accensione, avrebbero di fatto permesso la sperimentazione e aperto la strada all’inceneritore grande e permanente”.

Un pirogassificatore è simile a un inceneritore, ma di fattura molto piccola, ed è ritenuto più pericoloso in caso di alimentazione non conforme a causa della mancanza di filtri adeguati.

Tutti gli impianti con un impatto ambientale sia visivo che d’inquinamento vengono fatti dove c’è poca popolazione e dove i Comuni non sono contrari, perchè è ritenuto troppo oneroso combattere contro amministrazioni e abitanti ostili. L’amministrazione di Borgofranco è sicuramente favorevole mentre la popolazione è all’oscuro di tutto, dall’autorizzazione (avvenuta nel 2011) fino ad oggi che l’impianto si vede.

Per i cittadini sia del Comune in cui è sito l’impianto che dei Comuni limitrofi, consigliamo di informarsi sull’esistenza dell’impianto, di protestare e manifestare contro la propria amministrazione che ne è sicuramente responsabile. Aderire alla proposta di legge popolare sui rifiuti che metterebbe al bando questi impianti come altri sostituendoli con sistemi virtuosi.

Ricordiamo che questi impianti hanno similitudini con la Petroldragon che a partire dagli anni ’70 causò inquinamento e necessità di bonifiche per lunghi periodi, senza che poi il titolare abbia risarcito alcunchè.

Attualmente si sono costituiti due comitati con le stesse finalità, ma con linee diverse: tali comitati sono http://www.nopiro.it e Dora Baltea che Respira. Ricordiamo a tutti che lo scopo non è che si faccia altrove, ma che non si faccia proprio! Un impianto fatto altrove non si vede, ma ne puoi mangiare o bere se non anche respirare comunque gli effetti!

Il comitato Dora Baltea che respira sta giustamente raccogliendo firme per bloccare questo impianto, perche è assurdo bruciare pollina (merda di gallina) ottimo fertilizzante, plastiche (che possono essere facilmente reciclabili) e fanghi che non si sanno cosa sono. CAMPAGNA RACCOLTA FIRME CONTRO L’IMPIANTO DI BORGOFRANCO.

Il comitato ha anche richiesto e ottenuto un incontro con con la Provincia e l’ARPA, di cui riportiamo l’indirizzo del resoconto https://docs.google.com/file/d/0B4y7BHaV5O5gNXhRQm80R2Zha1E/edit?usp=drive_web che sarà esposto in un incontro pubblico venerdì 18 ottobre alle ore 21 presso la sala consigliare dell’ex comunità montana di Settimo Vittone: il Comitato Dora Baltea che respira terrà un incontro pubblico a cui interverranno anche i Sindaci per condividere quanto emerso e decidere le iniziative future.

Il comitato NO piro ha organizzato un ottimo evento di sensibilizzazione della popolazione con una serata Informativa sul film “Trashed” a Borgofranco.

Ci sono le alternative a questi impianti e allora usiamole! Invece del pirogassificatore si potrebbe fare un sito di separazione e riutilizzo dei materiali contenuti nella spazzatura per la creazione di nuove materie prime, una opportunità di lavoro per almeno una sessantina di persone e la possibilità di dare lustro alla struttura esistente. A questa proposta di Pro Natura nessun Comune della zona ha dato risposta, eppure la Provincia di Torino vedrebbe di bene questo tipo di impianti a freddo, in quanto secondo le proiezioni attuali l’inceneritore di Torino non riuscirebbe a smaltire 70.000 tonnellate di rifiuti in eccedenza al suo carico massimo definitivo. Quale migliore occasione?

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