INCENERITORI E SALUTE: 51 IN ITALIA, 12 IN LOMBARDIA. E IN EUROPA?
L’EUROSCETTICO
La Occupational and Environmental Medicine parla di inceneritori e salute. In Italia ne abbiamo 51, di cui 12 in Lombardia. E in Europa?
La ricerca epidemiologica portata avanti dalla Occupational and Environmental Medicine espone i rischi di malformazioni nel tratto urinario per bambini nati in zone che si trovano in prossimità di inceneritori. Dallo studio, in cui si sono analizzati 304 casi, si è osservato che la possibilità di riscontrare una malformazione è quasi 6 volte maggiore dell’atteso per coloro che si trovano a meno di 10 chilometri da dove è situato l’impianto di smaltimento.
Nel nostro Paese sono dislocati lungo tutto il territorio ben 51 inceneritori di cui addirittura 12 solo in Lombardia. Altri 6 sono invece posti sotto sequestro. I rischi e i danni che provocano gli inceneritori sono da tempo noti a tutti: un impianto di questo tipo elimina i rifiuti mediante un processo di combustione ad altissima temperatura che immette nell’aria gas, polveri e ceneri, che causano un 30% di rifiuti da smaltire.
Ogni anno un inceneritore che “brucia” 600 tonnellate di materiale al giorno produce:
1 milione di metri cubi di gas
1 tonnellata di rame
mezza tonnellata di mercurio
3000 tonnellate di sali concentrati
1,5 tonnellate di cadmio
60 tonnellate di zimco
60000 tonnellate di scorie dalla composizione chimica variabile
Le alternative proposte per sostituire gli inceneritori sono fra le più varie. C’è chi propone il trattamento “bio-meccanico”, con cui la parte bio-degradabile dei rifiuti viene eliminata naturalmente. Infatti i rifiuti vengono stoccati per una settimana in un grande container nel quale viene insufflata aria calda a 50-60° C. In questo modo vengono attivati i batteri aerobici che degradano la frazione biologica ancora presente nei materiali conferiti. La parte solida rimanente può essere agevolmente riposta in discarica o incenerita, rendendo minima la produzione di liquami, odori e inquinanti.
Tra i sostenitori di questa metodologia si afferma che negli altri paesi quali Germania e Stati Uniti il processo di costruzione di inceneritori si è fermato facendo posto a queste alternative meno inquinanti, in Italia invece sono stati presentati ben 100 progetti per nuovi inceneritori.