Intek, doppia mossa sui bond abbassa il debito e lo posticipa

LA HOLDING HA DECISO DI SCAMBIARE VECCHI TITOLI CON NUOVI PER 61 MILIONI E DI EMETTERNE PER 40 MILIONI (CIFRA CHE PUÒ SALIRE FINO A 101). IN CASO DI MANCATA ADESIONE ALL’OFFERTA, LA SOCIETÀ SI RISERVA LA POSSIBILITÀ DI RIMBORSARE LE OBBLIGAZIONI ALLA PARI, CIOÈ A 100

Carlotta Scozzari

L’ Intek di Vincenzo Manes, con una mossa da un centinaio di milioni, sfrutta i tassi di interesse ai minimi e chiama a raccolta gli obbligazionisti per risolvere due problemi sul debito in un colpo solo: abbassarne il costo e spostarne in là la scadenza. Per farlo, la holding ha deciso di scambiare vecchi bond con nuovi per 61 milioni e di emettere obbligazioni per 40 milioni (cifra che può salire fino a 101 nel caso estremo in cui nessun obbligazionista accetti lo scambio). Come precisa il direttore finanziario di Intek Luca Maffio-letti, «per la prima volta per un emittente non bancario, i titoli sono distribuiti direttamente sul Mot di Borsa, il che implica l’assenza tra investitore e società di intermediari responsabili del collocamento». Tutto ruota intorno alla prima operazione, con cui Intek propone agli obbligazionisti un titolo del valore nominale di 21,6 euro “Intek Group 2015-2020” per ogni 42 “Intek Group 2012-2017” (o per ogni 50 strumenti finanziari partecipativi analoghi) del valore nominale di 21 euro. Per aderire all’offerta, partita il 26 gennaio, c’è tempo fino al 13 febbraio. Con l’operazione, la holding controllata al 46% da Manes, finanziere storicamente vicino al premier Matteo Renzi, rimpiazza strumenti con interessi nominali annui all’8% con titoli che rendono il 5 per cento. Ecco perché, nel prospetto informativo, Intek spiega la mossa con «l’ottimizzazione della struttura del debito in termini di durata e di tassi»

attraverso «il differimento della scadenza degli strumenti per un periodo di tre anni», dal 2017 al 2020, «e l’ottimizzazione (riduzione, ndr) dei tassi di interessi ». Perché mai un obbligazionista dovrebbe scambiare un titolo che rende l’8% nominale con uno che frutta il 5%? Intanto perché comunque il rendimento implicito dei “vecchi” bond all’inizio di dicembre, quando cioè il cda ha varato l’operazione, era di circa il 5 per cento. Allora tali obbligazioni, sul mercato, quotavano a poco più di 107, mentre la scorsa settimana stazionavano sopra 103, praticamente in linea con il prezzo di scambio. Soprattutto, però, bisogna considerare che, in caso di mancata adesione all’offerta, la società si riserva la possibilità di rimborsare le obbligazioni alla pari, cioè a 100. Un’opzione che in teoria Intek avrebbe potuto esercitare già dal primo anno di vita dei vecchi bond e che è diventata concreta dopo che, nell’ambito delle offerte, in base ai dati desumibili dal sito di Borsa Italiana, sono stati prenotati nuovi titoli per oltre 60 milioni (perché scattasse il rimborso alla pari era stato fissato un minimo di 50 milioni). Tornando al debito del gruppo, al 30 settembre, la posizione finanziaria netta era negativa per 255,1 milioni dai -371 milioni del 2013. Il miglioramento è dovuto soprattutto alla cessione a Vodafone della quota in Cobra Automotive Technologies, risalente alla scorsa estate. Con questa vendita, in capo a Intek sono rimaste due principali partecipazioni: il 100% di Kme, la ex Società metallurgica italiana attiva nel settore del rame e fusa nel gruppo nel 2012, e il 49% della quotata delle energie rinnovabili ErgyCapital. Il prospetto di Intek spiega che l’andamento della gestione di Kme, le cui attività a giugno 2014 rappresentavano il 90% di quelle del bilancio del gruppo, «continua a essere condizionato dal difficile contesto economico», oltre che dalla «volatilità dei prezzi delle materie prime». Ad agosto, linee di credito da 505 milioni (al 30 settembre utilizzate per quasi 235) accordate a Kme da un gruppo di banche guidato da Deutsche Bank sono state prorogate fino a luglio 2016. Una mossa che ha spostato in là la scadenza del debito come l’offerta in corso. Qui sopra, Vincenzo Manes, a capo di Intek

(09 febbraio 2015)

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