Energivori, si sbloccano 1,2 miliardi
- Carmine Fotina
ROMA
Si sbloccano dopo una lunga impasse con l’Europa agevolazioni per 1,2 miliardi destinate a circa 3mila imprese ad alto consumo energetico. Nei giorni scorsi il ministero dello Sviluppo economico ha raggiunto con la Direzione generale Concorrenza che fa capo al commissario Margrethe Vestager un primo accordo che consentirà l’erogazione delle somme relative al periodo 2013-2015 e finora congelate per i rilievi della Ue e la necessità di armonizzare il regime alle linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente che Bruxelles ha formulato nel 2014.
Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda invierà ora una comunicazione all’Authority dell’energia per avviare formalmente le erogazioni. Le imprese interessate dovranno invece inviare un formulario e un’autodichiarazione con alcuni dati, come il valore aggiunto, alla Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali). È qui che sono materialmente state raccolte negli anni le somme relative agli “sconti” sugli oneri di sistema concessi all’industria energivora, calcolati in rapporto tra la spesa energetica e il fatturato, e la cui entità è redistribuita tra famiglie e altri utenti non domestici. Il regime di aiuto varrà anche per il 2016 per le imprese che ne avranno i requisiti e una volta che saranno disponibili i dati fiscali (andranno incassate però le risorse dopo il congelamento deciso dall’Authority in attesa dell’ok Ue). Dal 2017, il Governo intende far scattare un nuovo regime che dovrà essere allineato a tutte le nuove disposizioni europee.
Sono in particolare 2.950 le imprese che potranno ricevere lo sconto che risale a un regime varato dall’Italia nel 2012 ed entrato in vigore nel 2013. Acciaio, cemento, vetro, chimica, carta, ma anche lavorazioni plastiche, agroalimentare: un ampio emisfero della manifattura ad alto consumo energetico. Il ministro Calenda osserva che «lo stato positivo di avanzamento del dossier raggiunto in Europa» segue criteri condivisi in questi mesi. «Un risultato molto importante per imprese che attendono da anni questi benefici».
Per il 2013 l’accordo con la Ue consente di liberare quasi tutte le imprese beneficiarie dall’onere della garanzia fideiussoria prestata per le erogazioni già ricevute, per circa 40 milioni circa si tratta invece di uno sblocco tout court delle risorse. Per ciascuno degli anni 2014 e il 2015 si tratta invece di un via libera a circa 580 milioni. L’erogazione, fanno sapere i tecnici del ministero dello Sviluppo economico, dovrebbe avvenire in due fasi – prima il 2013 e il 2014, poi il 2015 per il quale vanno ancora predisposti gli elenchi delle aziende che possiedono i requisiti richiesti – ma comunque nell’arco di pochi mesi.
Nella partita degli energivori in questi anni l’Italia si è ritrovata un’inattesa apripista, la Germania, che ha tradizionalmente puntato molto su una politica redistributiva dei costi energetici favorevole alle aziende dell’industria. L’Italia ha comunque seguito un proprio percorso negoziale, che si chiuderà definitivamente con un ulteriore passaggio riguardante il perimetro degli incentivabili. Il ministero, per evitare brutte sorprese retroattive a carico di un ristretto numero di aziende, ha infatti chiesto alla Ue di riconoscere nel perimetro degli oneri scontabili non solo le rinnovabili in senso stretto, ma tutti i cosiddetti oneri Cip6 includendo anche quindi l’efficienza energetica (cogenerazione). All’inizio del 2017 arriverà il responso europeo su questo punto: se negativo alcune aziende potrebbero essere considerate sovraincentivate per alcune decine di milioni e per questo motivo in alcuni casi le erogazioni sono momentaneamente congelate.
La partita degli sconti arretrati, come detto, è solo una parte del tutto. Contemporaneamente, sulla base delle linee guida della Ue e di una consultazione condotta dall’Authority dell’energia, nel 2017 dovrà entrare in vigore un nuovo sistema e un nuovo regime di aiuto. Tra le novità di rilievo il perimetro dei settori manifatturieri, che si restringerà a quelli esposti alla concorrenza internazionale.
«Guardando al futuro – spiega Calenda – abbiamo proposto in sede europea un disegno più complessivo di riforma della tariffa per gli oneri di sistema e delle agevolazioni per i settori manifatturieri energivori che ha già avuto una prima valutazione positiva ad agosto. La nuova riforma costituirà una importante leva per il rilancio delle imprese manifatturiere che si aggiunge alle risorse già stanziate con Industria 4.0 per incrementare il livello degli investimenti».
La parte più difficile sarà però tenere in piedi l’intero sistema, perché gli sconti agli energivori non penalizzino gli altri utenti. «Agiremo contemporaneamente – dice su questo punto il ministro – per ridurre i costi della bolletta energetica, con misure strutturali già delineate nel mercato del gas e dell’elettricità, in modo da abbassare i costi delle forniture per tutti, migliorando il potere d’acquisto delle famiglie oltre che la concorrenza internazionale delle imprese».