Italia Punto a Capo fa il punto sul Piano Strutturale dell’Unione dei Comuni della Garfagnana: proposte e prospettive
venerdì, 30 giugno 2017, 17:28
L’associazione e Movimento Politico Italia Punto a Capo, nel corso degli incontri con iscritti e simpatizzanti, ha posto al centro dell’attenzione la questione relativa alla stesura del Piano Strutturale intercomunale.
“Questo strumento – commentano in un nota stampa – per la prima volta applicato su un territorio in maniera non frammentaria, può essere una grande opportunità o, se malgestito, rivelarsi l’ennesimo e forse ultimo treno perso. Va detto che sia le singole amministrazioni che l’unione dei Comuni della Garfagnana, non hanno dato una grande visibilità a questa operazione e soltanto alcuni giorni fa, si è appreso che sarebbero state recepite osservazioni fino al 30 di giugno”.
“Poiché avevamo raccolto le opinioni dei cittadini, alla presenza attiva di alcuni professionisti che avevano evidenziato le criticità e le opportunità della Garfagnana, poiché avevamo in questo percorso interpellato imprese edili, impiantistiche, commerciali e artigianali, abbiamo ritenuto di inviare una sintesi di quanto emerso all’attenzione del presidente dell’Unione dei Comuni. Abbiamo quindi sottolineato la fragilità del nostro territorio sia dal punto di vista idrogeologico sia dal punto di vista sismico, invitando a tenere ben presente queste criticità, per programmare interventi conservativi, prima ancora di ipotizzare nuovi insediamenti abitativi”.
“Crediamo sia fondamentale investire nel recupero, nella conservazione e nella valorizzazione dei borghi e dei centri storici, senza trascurare il territorio a vocazione agricola e boschiva che li circonda. Se davvero si vuole puntare sul turismo di qualità, non servono tanto fantasiose opere di viabilità, quanto piuttosto l’accurata manutenzione di quella esistente, minata oggi da una incuria evidente che va dall’assenza di segnaletica, all’invasione di sterpaglie, dalla presenza di cedimenti strutturali, alla minaccia di smottamenti e frane. Sulla conservazione e sulla prevenzione deve quindi basarsi ogni riflessione progettuale anche per garantire investimenti trasparenti ed utili al sostegno ed allo sviluppo dell’economia locale”.
“E’ necessario attuare politiche che consentano a quei coraggiosi che per necessità si sono riavvicinati all’agricoltura, di svolgere la propria attività senza le vessazioni costanti di infiniti organi autorizzativi e di controllo e senza l’incubo di veder devastato il frutto del loro lavoro da animali selvatici che ormai anche in pieno giorno si aggirano tra casolari e coltivazioni. Serve un’attenta analisi anche di questi fenomeni e servono soprattutto delle risposte, serve che per ogni problema ci sia un interlocutore, serve chiarezza, serve buon senso. Noi vigileremo su ogni passaggio e non mancheremo di denunciare storture ed omissioni, cercando tuttavia di contribuire in maniera costruttiva e propositiva a quello che più ci sta a cuore: Il bene delle nostre comunità ed i bisogni della nostra gente”.