‘Bioregione Alpi Apuane’: pubblico e privato uniti per la difesa del territorio
29 Agosto 2017
Favorire l’adattamento del territorio ai cambiamenti climatici, contrastare il dissesto idrogeologico, sostenere le imprese agricole che operano per la protezione dell’habitat delle Apuane, incentivare il ricorso a energie rinnovabili, in altre parole innestare un processo virtuoso per la compatibilità tra vita e attività uomo e rispetto e tutela dell’ambiente.
Questi, in sintesi, gli obiettivi del progetto “Bioregione Alpi Apuane”, ideato da un’aggregazione di enti pubblici e di soggetti privati del territorio delle Alpi Apuane nelle Province di Lucca e Massa-Carrara. Si tratta di un insieme, coordinato e omogeneo, di programmi di investimento su territorio messi a punto da numerosi enti pubblici e da oltre 120 soggetti privati, a cominciare dalle aziende agricole, cooperative, associazioni impegnate nella lotta per la tutela e la valorizzazione delle nostre montagne sotto l’aspetto ambientale, culturale ed economico. Capofila del progetto “Bioregione Alpi Apuane” è il Comune di Fabbriche di Vergemoli, ma numerosi sono i comuni interessati, sia per adesione diretta con progetti propri (Camporgiano, Careggine, Casola in Lunigiana, Fosdinovo, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Montignoso e Stazzema), sia con iniziative promosse da imprese operanti nel proprio territorio (Aulla, Barga, Carrara, Castelnuovo Garfagnana, Fivizzano, Licciana Nardi, Massa, Pietrasanta) A questi soggetti si aggiunge l’adesione fondamentale del Parco Regionale delle Alpi Apuane, dell’Università degli Studi di Firenze con il Dipartimento di Architettura, della Coldiretti, della Società della Salute della Lunigiana e il Consorzio di Bonifica Toscana Nord, dell’Associazione Città del Castagno, dell’Associazione Culturale Fosdinuovo, del Consorzio Forestale Alta Versilia, dell’Unione dei Comuni Garfagnana e dell’Unione Comuni Montana Lunigiana, del Distretto Economia Solidale Alto Tirreno, della Legambiente, della CIA Toscana Nord, del Consorzio di Tutela del Vino Candia dei Colli Apuani , della Società dei Territorialisti, del Museo nazionale dei Trasporti, delle Strade del Vino Lunigiana e Colli del Candia, dell’Enoteca Regionale della Liguria, del GAL Montagnappennino, Versilia Mediavalle Garfagnana, di Transition Italia, Eventhia, Sargo e di molti altri ancora. Il progetto “Bioregione Alpi Apuane” è attualmente al vaglio della Regione Toscana (Assessorato all’Agricoltura, Marco Remaschi) nell’ambito del programma PIT – Progetti Integrati Territoriali. Se dovesse essere approvato, porterebbe ben 3 milioni di euro di finanziamenti nel comprensorio di riferimento (Garfagnana, Lunigiana, Alta Versilia, Candia). Questa somma andrebbe a sostenere interventi di vario genere, ma tutti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio e al rilancio dell’economia locale: si tratta di opere di consolidamento dei versanti, ripristino di elementi del paesaggio, opere per la regimazione delle acque, realizzazione di recinzioni, creazione di impianti per la produzione di energia da fonti alternative. A completare questa già imponente azione si aggiungono i sottoprogetti “SAPERE – Sostenibilità in Agricoltura. Produzione, Economia Reddito/Resilienza, Ecologia” ed “APUI – Aziende Apuane per unire/Integrare/Innovare”. Il primo è un’operazione volta a progettare un Sistema Integrato di Vendita (SIV) dei prodotti a marchio Qualità Apuana, creando e consolidando una filiera diretta dal produttore, al rivenditore, al consumatore finale. Lo scopo è quello di creare un mercato capiente e stabile per i prodotti tipici del territorio che possa fornire alle imprese quella stabilità di mercato indispensabile per pianificare investimenti e al tempo stesso possa valorizzare l’identità culturale del territorio delle Apuane. Tra le iniziative ad esempio la creazione di un Food Hub, basandosi su esperienze assodate da soggetti partner già affermati ed attivi altrove, azioni per favorire l’uso dei prodotti locali in una rete di punti fissi di vendita, di GAS, nelle mense pubbliche, nei ristoranti e negli alberghi dei litorali della Versilia e Apuano. Il secondo è un progetto di molte azioni coordinate per impostare l’agricoltura e il rapporto con l’ambiente nel futuro che sarà caratterizzato dai cambiamenti climatici e dalle loro pesantissime nuove conseguenze, come la siccità. Si tratta insomma di un programma ambizioso, concreto ed efficace che potrebbe dare un importantissimo contributo al rilancio economico e ambientale del comprensorio Lunigianese, Apuoversiliese e della Garfagnana, nonché contribuire a diffondere buone pratiche tra gli operatori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pastorizia. Il momento della verità è ormai prossimo: a breve la Regione deciderà quali dei numerosi progetti presentati sul bando PIT, provenienti da tutta la Toscana, saranno ammessi a finanziamento e l’auspicio è che un progetto di questa portata e di questa rilevanza possa essere tra quelli prescelti. Fonte: Ufficio Stampa
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