Confronto KME – sindacati. Saisi (UILM) : “Prorogare gli ammortizzatori sociali. Attendiamo accordo di programma per pirogassificatore”
14 Marzo 2018
Si è riunito a Firenze alla sede centrale della KME Italy il Coordinamento nazionale del gruppo italiano. Hanno partecipato i vertici aziendali, i coordinatori nazionali di Fim (Cisl) Fiom (Cgil) e Uilm (Uil), le Rsu della KME Italy e le organizzazioni provinciali di Lucca, Firenze e Serravalle Scrivia. Ad intervenire dopo l’incontro è stato anche Giacomo Saisi, segretario provinciale della UILM, secondo il quale: “E’ stato illustrato l’andamento dell’anno passato e i piani industriali futuri del gruppo. Dopo anni di sofferenze e sacrifici da parte dei lavoratori che a, partire dal 2013 ad oggi, hanno rinunciato a tutta la parte variabile del salario, finalmente l’anno che si è chiuso ha fatto registrare un ritorno dell’EBTDA su valori accettabili che riporterà ad erogare una piccola parte di premio di risultato (circa 180 euro a fine giugno ndr). Chiaramente non saranno grosse cifre ma il risultato raggiunto va visto come un segnale positivo che è servito a riportare in equilibrio i conti del gruppo a dimostrazione che le scelte fatte e la strada intrapresa con gli accordi del 2016, se pur dolorosa, si sono rivelate giuste.
Nonostante questi buoni risultati permane una forte preoccupazione perché i volumi previsti a budget nel 2018, seppur in crescita rispetto all’anno precedente, non saranno sufficienti a garantire la piena occupazione nello stabilimento (si arriverà a circa 60 mila tonnellate ndr) e per di più a settembre scadrà il contratto di solidarietà e, a oggi, non sappiamo ancora se potrà essere rinnovato. Avere una proroga degli ammortizzatori sociali diventa fondamentale per continuare a gestire la fase di crescita che, se confermata, dovrebbe culminare con il ritorno a pieno regime e ai livelli occupazionali precrisi.
Settembre è vicino – continua Saisi – e in questa fase sarebbe è auspicabile che Azienda, sindacati e istituzioni locali facciano squadra e ognuno, con il suo ruolo, si faccia promotore verso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali perché riveda una legge che danneggia non solo Kme Italy ma molte altre aziende italiane Per questo è necessario attivarsi subito coinvolgendo anche l’Onorevole Riccardo Zucconi e il Senatore Massimo Mallegni eletti con l’uninominale nel territorio affinché, dalle promesse fatte nei comizi della campagna elettorale, passino ai fatti e comincino a toccare con mano i veri problemi del territorio ascoltando la voce dei lavoratori e delle lavoratrici che sono in sofferenza da anni.
Riguardo al pirogassificatore aspettiamo l’annunciato accordo di programma tra KME Cartiere e Regione Toscana, che successivamente verrà illustrato e presentato dall’azienda anche a tutti i lavoratori e alle loro famiglie. Come Uilm continuiamo a ritenere questo progetto molto importante per il futuro dello stabilimento. Riuscire a ridurre i costi energetici sarebbe linfa vitale per uno stabilimento considerato ‘energivoro’ e significherebbe restituirgli competitività che gli consentirebbe di andare a riprendersi clienti persi nel tempo a causa dei prezzi non competitivi e ad aggredire nuovi mercati, quello tedesco in primis. Soprattutto permetterebbe di ritornare alla piena occupazione dello stabilimento. Come altrettanto importante consideriamo la possibile riapertura del Centro ricerche destinato alla ricerca sull’economia circolare che porterebbe nuovi posti di lavoro e rilancerebbe commercialmente tutto il territorio.
Invece per quanto riguarda le emissioni in atmosfera riteniamo che le tecnologie utilizzate oggi siano molto all’avanguardia e sicuramente migliori di quelle degli anni 70. Perciò se l’alternativa al pirogassificatore deve essere la riaccensione del forno Asarco crediamo che sia meglio utilizzare impianti con tecnologie del 2018 che impianti superati e obsoleti. Invitiamo quindi tutti ad abbassare i toni, lasciare da parte i discorsi di pancia e i proclami di ostruzionismo e congiuntamente a cercare di attivarsi per mettere in piedi un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati; quando ci sarà un progetto definitivo si avvii un confronto costruttivo e proficuo che valuti verifichi i reali impatti ambientali che potrebbe avere un impianto del genere e solo dopo le valutazioni fatte con gli organi competenti su dati certi e reali e non su ipotesi. Se il nuovo impianto risulterà dannoso per l’ambiente e per la popolazione, cercare misure alternative perché il rilancio dello stabilimento di Fornaci di Barga è fondamentale non solo per chi ci lavora e per le loro famiglie ma è importante per tutto il tessuto sociale della Valle del Serchio”.