Una risposta doverosa. sulla sanita’ della versilia

In riferimento all’incontro in “Conferenza dei Sindaci” che si è svolto il 13 marzo 2018, come Comitati abbiamo esposto varie problematiche (liste d’attesa, chiusura di reparti, servizi distrettuali, mancanza di personale, etc) era stata sollecitata l’attenzione anche i dati relativi ai decessi per tumore, che fanno emergere il triste primato della Versilia, rispetto alle altre zone della Toscana.

La Dott.sa Luchini e il Sindaco Del Ghingaro si sono affrettati a smentire, affermando che gli ultimi dati analizzati in Versilia hanno fatto registrare uninversione di tendenza: i tassi di mortalità collegati a diverse tipologie di tumore, così come quelli collegati alle patologie perinatali, mostrerebbero un netto miglioramento.

Le stesse considerazioni ha fatto la Dott.ssa De Laurentis a Forte dei Marmi in occasione del Consiglio Comunale Congiunto Aperto dei Comuni ( Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema, Camaiore, Pietrasanta e Massarosa). “Sul tema della sanità pubblica” in data 01-02- 2018, controbattendo l'intervento di una cittadina sull’argomento.
Crediamo che sia doveroso dare una risposta a queste affermazioni.

Come Comitati, abbiamo effettuato una verifica (Analizzando i dati ARS/Agenzia Regionale di Sanità) ed è emerso che:
1. La Versilia ha sempre il primato per la mortalità relativamente a tutte le cause (media toscana 930,65/media Versilia 1025,18) e per tutti i tipi di tumore (media toscana 284,81/media Versilia 318,30)
2. Su 23 tipi di tumore siamo nella media regionale solo per 5, al primo posto per tumore alla laringe, al polmone, alla pelle, all’utero, per i mielomi, al secondo e terzo posto o comunque sopra la media regionale per tutti gli altri tipi di tumore.
3. Primo posto per Alzheimer, SLA, demenza senile, disturbi psichiatrici, cuore polmonare cronico, condizioni morbose di origine perinatale. Al secondo posto per infarti, malattie cerebrovascolari, AIDS, e per tante altre ci attestiamo comunque sopra la media regionale.

4. Siamo anche al secondo posto per la mortalità evitabile, sia con prevenzione primaria che con diagnosi precoce e con terapia ed adeguata assistenza.
E dunque se avete a disposizione nuovi dati, è opportuno che li facciate conoscere alla popolazione!

Al riguardo abbiamo molte perplessità perché ancora non siamo a conoscenza:
● dei dati dell’indagine epidemiologica sugli effetti provocati dall’inceneritore del Pollino (attualmente chiuso) sull’inquinamento delle acque da tallio a Valdicastello e Pietrasanta
● sulle conseguenze ambientali dell’incendio successivo alla strage ferroviaria del 29/06/2009 (incendio definito dal Dott. Michelangelo Bolognini come la combustione di un inceneritore a cielo aperto)
● degli effetti legati all’ampliamento del sito di Pioppogatto (dal quale provengono da tempo esalazioni maleodoranti avvertite in tutte le zone di Viareggio che provocano arrossamenti e bruciori agli occhi e problemi respiratori)

Non dimentichiamoci l’inquinamento da elettrosmog a Viareggio e in particolare in via Matteotti, dove a seguito di una indagine effettuata dal Comitato via Matteotti, per la presenza della centrale elettrica, tralicci dell’alta tensione, dei cavi della ferrovia, oltre le due antenne della telefonia mobile Vodafone e TIM, è emerso che ci sono state diverse morti per tumore sopratutto nella palazzina adiacente al sito e nel raggio di 70 metri.

Restano poi gli effetti nocivi; del traffico, della lavorazione del marmo, dell’amianto, della cantieristica e dell’edilizia, e dai prodotti usati per le coltivazioni intensive.
In una situazione dove sono presenti queste criticità, i servizi sanitari territoriali e ospedalieri dovrebbero essere adeguati, e cioè dovrebbero essere, in grado di rispondere alla specificità dei bisogni della popolazione con l’analisi dei dati relativi alla frequenza della malattia.

Sarebbe indispensabile attuare una vera opera di prevenzione primaria, che significa non solo risanare l’ambiente ma essere in grado di sviluppare una diagnosi precoce delle varie patologie, cosa che diventa sempre più difficoltosa a seguito dei tagli alla sanità, alle prestazioni specialistiche e alla diagnostica in generale.

Per questi motivi rivendichiamo nel nostro territorio non solo uno stop alla ristrutturazione dei servizi sanitari, ma un loro ampliamento a partire dalla necessaria non più rimandabile le assunzioni del personale. Il perdurare e l’aggravarsi della situazione ci induce a pensare che ci sia un progressivo impoverimento (qualitativo e quantitativo) della sanità pubblica sul nostro territorio e dell’Ospedale unico e dei servizi territoriali.
Per quanto su esposto chiediamo con urgenza un incontro pubblico per un confronto sugli ultimi studi e dati epidemiologici di cui siamo a conoscenza.

 

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