Inceneritori e Salute: la serata del 31 Maggio, tra luci ed ombre
Giovedì 31 Maggio si è tenuto al cinema Roma di Barga l’atteso incontro “Inceneritori e Salute”, organizzato dal movimento La Libellula in collaborazione con l’Osservatorio della Sanità, il Comitato per l’Attuazione della Costituzione e i Comitati Ambiente Valle del Serchio.
La serata è iniziata con gli interventi dei rappresentanti dei tre comitati organizzatori che hanno ribadito le ragioni del no al progetto di pirogassificatore KME a Fornaci di Barga, su tutte la criticità delle condizioni di inquinamento dell’aria e sanitarie in Valle del Serchio, ma anche gli inesistenti presupposti economici sul fronte del costo dell’energia e le alternative possibili per il raggiungimento dell’autonomia energetica dello stabilimento, ancorché questa fosse realmente la vera necessità dell’azienda; sono state anche ricordate le precedenti ipotesi prospettate, una su tutte quella dell’idroponico, a testimonianza della scarsa credibilità dei vertici e delle volontà aziendali finora espresse, nonché le altre iniziative della Libellula, tra tutte l’aggiornamento dello studio epidemiologico coi dati al 2014 e l’installazione delle centraline fai da te per il monitoraggio in continuo delle PM10 e PM2.5.
Il cuore della serata sono stati gli interventi delle due personalità scientifiche, moderati dal Dott. Mario Betti; il primo quello del Dott. Fabrizio Nardo, chimico industriale e esperto in impianti complessi, che ha illustrato il processo di pirogassificazione, una sorta di incenerimento a tre stadi (pirolisi, gassificazione e combustione), sottolineandone l’estrema complessità di conduzione e come ad oggi non esistano non solo impianti funzionanti per la pirogassificazione di una miscela di biomassa e plastica, come lo scarto di pulper di cartiera, ma neppure dei prototipi pre-industriali; l’eventuale impianto di KME sarebbe quindi un prototipo sperimentale dalle performance industriali e ambientali completamente imprevedibili; si è poi passato agli inquinanti emessi che non differiscono poi sostanzialmente da quelli degli inceneritori tradizionali, in particolare si sono citate le famigerate nanopolveri, i metallli pesanti come cadmio, mercurio, zinco e piombo e gli idrocarburi policiclici aromatici.
L’intervento della Dott.ssa Patrizia Gentilini, oncologa dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente, si è concentrato sulle malattie derivanti da tali inquinanti; il concetto fondamentale espresso è che tali patologie possono essere le più disparate proprio perché da questi impianti la varietà di composti chimici che si originano è veramente molto alta e addirittura solo una parte di questi sono conosciuti e catalogati; si sono ricordate in primis le patologie cardiovascolari, le più diffuse e a latenza più breve, ma anche quelle respiratorie, endocrine, neurologiche e tumorali; particolarmente impressionanti le patologie che possono colpire i bambini che vanno dai tumori infantili e leucemie fino ai deficit di attenzione e di memoria, coprendo anche qui una vasta gamma per gravità e tempi di latenza.
Infine lo spazio per gli interventi, dove si è registrato in particolare quello di Tommaso Fattori, consigliere regionale di Sì Toscana Sinistra, che ha confermato la sua netta contrarietà al progetto KME; va detto che la presenza dei rappresentati politici è stata molto scarsa, oltre a Fattori era presente solo il Sindaco di Barga Marco Bonini, il consigliere regionale del PD Ilaria Giovannetti e l’assessore all’ambiente di Gallicano, Bacchini che non sono però intervenuti, mentre va sottolineata con preoccupazione la pressoché totale assenza dei sindaci degli altri comuni della Valle del Serchio, forse distratti dalla formazione del nuovo governo giallo-verde; a tal proposito speriamo che abbiano almeno letto il punto 4 del “Contratto per il governo del cambiamento” in particolare dove si parla di “drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti” e si fa sempre riferimento al “recupero di materia” e non di energia.
La nota di maggior delusione è stata l’assenza pressoché totale dei medici di base, nonostante l’invito fattogli pervenire; pensavamo che una presenza come quella della Gentilini potesse destare l’interesse della classe medica e ci aspettavamo anche degli interventi da parte di persone qualificate, cosa che non è avvenuta; com’è possibile che in una valle dove già si registrano molte delle gravi patologie elencate, quelli che ne sono i principali testimoni non siano intervenuti a questo incontro? Davvero la professione medica può solo ridursi a una mera visita e prescrizione al paziente? A volte ci viene il sospetto che, come ricordato dalla Gentilini stessa, la prevenzione primaria non desti interesse proprio perché non può essere fonte di profitto come invece purtroppo lo sono le prestazioni sanitarie e i farmaci.
Non è comunque mancata la presenza numerosa dei cittadini, come per l’incontro del 22 gennaio, e questo ci incoraggia e ci sprona ad andare avanti nella battaglia, nonostante i forti interessi economici che sembrano esserci dietro all’ipotesi del progetto KME; siamo convinti che quando la popolazione è consapevole e mobilitata contro certe speculazioni a vantaggio di pochi, nessun interesse o centro di potere, per quanto potente esso sia, possa passare sopra le teste dei cittadini e pretendere di dettare legge.
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