Non ce la date a bere…

La Libellula ha raccolto l’invito di tante altre associazioni che operano a livello regionale, per sensibilizzare cittadini e amministratori locali sul problema dei PFAS la cui presenza è stata riscontrata in molte acque della nostra regione.
I PFAS (sostante perfluoroalchiliche) sono un ampio gruppo di oltre 10.000 molecole di sintesi, definiti “inquinanti eterni” per la loro stabilità chimica impossibile da degradare nell’ambiente. Hanno effetti nocivi sul fegato, la tiroide, provocano obesità, infertilità e cancro.
In Italia manca una legge nazionale che vieti la presenza di PFAS nelle acque potabili e ARPAT attualmente monitora solo alcune molecole di questa numerosa famiglia. Secondo i dati ARPAT del 2022 i PFAS sono presenti in oltre il 76% delle acque superficiali e nel 36% delle acque sotterranee. Nelle acque superficiali si stima un superamento tra il 31 e l’87% rispetto agli standard di qualità ambientale (SQA). Questi dati sono confermati anche da analisi indipendenti fatti da Greenpeace sul torrente Pescia ed il rio Frizzone rilanciate non molto tempo fa anche dalla trasmissione “Report” di Rai3.

Mesi fa abbiamo chiesto ai Sindaci di tutti i comuni della valle di:
* richiedere al gestore del servizio idrico e Asl di riferimento la quantificazione della somma di PFAS nell’acqua destinata al consumo umano nel territorio di competenza e l’analisi dell’acqua potabile, o dell’acqua in bottiglia, erogata nelle scuole pubbliche presenti nel Comune.
* rendere pubbliche integralmente le risultanze provenienti dalle analisi di cui sopra e di farne capillare pubblicità, attraverso tutti i canali istituzionali, al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione circa la qualità dell’acqua consumata,
* richiedere alla Regione Toscana di varare un piano di monitoraggio capillare su tutto il territorio regionale al fine di accertare il reale stato di contaminazione delle acque destinate al consumo umano.

Ad oggi non abbiamo alcun riscontro da nessuna delle amministrazioni locali riguardo allo stato delle nostre richieste, nemmeno da quelle direttamente interessate dalle analisi di Greenpeace. Sappiamo bene quanti siano i problemi contingenti che gli amministratori locali si trovano ad affrontare quotidianamente, ma non possiamo che ribadire con forza che QUESTO problema è di una gravità enorme e rischia, purtroppo, se sottovalutato, di emergere drammaticamente quando ormai sarà troppo tardi per intervenire. Non dite che ci sono cose più urgenti. Non ce la date a bere.

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