Inceneritore: l’Ato Toscana Centro vuole andare avanti
I sindaci di Sesto e Campi insorgono: “Sorprendente”
Inceneritore di Case Passerini: l’Ato Toscana Centro insiste per costruirlo
E’ di pochi giorni fa la notizia dello stop, con sentenza del Consiglio di Stato, all’inceneritore di Case Passerini. L’Ato Toscana Centro, l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani delle province di Firenze, Prato e Pistoia, non si arrende, e chiede ufficialmente alla Regione Toscana di fare partire un nuovo iter autorizzativo, che tenga conto delle prescrizioni ambientali.
In sostanza l’Ato, che firmò la convenzione con Q-Thermo, l’azienda controllata da Quadrifoglio che avrebbe dovuto costruire e gestire l’impianto, chiede che vengano realizzate le ‘compensazioni ambientali‘ (il “boschetto” della Piana, la cui mancata realizzazione ha portato i giudici a dire no all’impianto) e allo stempo tempo di rimettere in moto le procedure per arrivare alla costruzione dell’inceneritore.
Contro tale richiesta si oppongono con forza i sindaci di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, rispettivamente Lorenzo Falchi ed Emiliano Fossi. “Siamo stupiti per la presa di posizione del consiglio direttivo di ATO, che chiede di andare avanti a tutti i costi con l’inceneritore. È davvero sorprendente il tempismo con cui si paventa un’emergenza-rifiuti, si parla di nuovi costi in bolletta e di insufficienze gestionali, come se l’inceneritore fosse stato già pronto ad entrare in funzione”, afferma Falchi.
Il sindaco di Sesto chiede invece “un tavolo Comuni-ATO-Regione per definire un Piano regionale dei rifiuti che punti, come indicato dal presidente della Regione Enrico Rossi sulle buone pratiche e sui principi dell’economia circolare. Se tutti i Comuni cominciassero a introdurre il porta a porta potremmo ridurre in tempi brevi molti dei problemi in tema di rifiuti”.
Fossi ci va giù anche più duro, ritenendo coloro che vogliono l’inceneritore “come quei giapponesi che a guerra oramai finita erano rimasti nel loro bunker con l’elmetto in testa ad aspettare. Addirittura paventano rialzi impressionanti della tariffa sui rifiuti oltre allo oramai stucchevole allarme emergenza-rifiuti: ‘saremo sommersi’ gridano. Ci minacciano per impaurirci, mentre quell’inceneritore non si deve fare perché inutile, costoso, dannoso per la salute dei cittadini e quindi illegittimo. Indietro non si torna né ora né mai. Oggi la strada – conclude Fossi -, non è più quella di prendere i rifiuti e bruciarli ma di avviare una economia circolare per la riduzione, il riciclo e il riuso dei rifiuti e quindi la tariffa differenziata”.