Li chiamano termovalorizzatori,ma sono inceneritori e provocano cancro

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Vivi nei pressi di “termovalorizzatori” o meglio inceneritori?Ecco tutte le bugie che ti dicono per non farlo apparire dannoso.Sono dei cancro-valorizzatori.

Ma perchè ti dicono bugie?
Gli inceneritori portano business e denaro a politica e crimine,diossina e cancro per il popolo ,che come al solito è all’oscuro di tutto!

Chiamare “termovalorizzatori” gli inceneritori è un modo per farli percepire meno dannosi ai cittadini… l’unica cosa che valorizzano è il CANCRO e le DIOSSINE, visto che bruciando i rifiuti questi vengono immessi nell’aria sotto forma di “polveri sottili” dannosissime per la salute e cancerogene.   Ma come sappiamo intorno a questo business ci girano fior di miliardi, pertanto c’è chi li difende a spada tratta,come molti politici italiani e molte organizzazioni criminali…

Se tutti potessero vedere questo video scoppierebbe una rivoluzione domani mattina!
Vivi nei pressi di un inceneritore?Ecco cosa respiri,cosa mangi, a cosa sei soggetto ogni giorno insieme ai tuoi figli,ma soprattutto che fine farai……
Analizziamo di seguito le menzogne più gravi in materia di inceneritori, a cura di fiorigialli.it

Il termine “termovalorizzatore” è inappropriato e fuorviante tanto che anche la Comunità Europea è intervenuta sull’argomento diffidando le amministrazioni del nostro Paese a utilizzare una simile locuzione. Ben sanno a Bruxelles che in un inceneritore viene valorizzato ben poco … e tu?

I^ Bugia: dalla combustione dei rifiuti con gli inceneritori, si recupera energia elettrica. Smentita: Questi impianti hanno un rendimento energetico molto basso e di conseguenza anche il recupero di energia è molto basso. Ciò è dovuto al fatto che il combustibile (i rifiuti) utilizzato dagli inceneritori è molto eterogeneo e per mantenere elevata la temperatura del forno è necessario immettere del combustibile fossile. In Italia 52 inceneritori attivi producono solo lo 0,85% dell’energia immessa in rete (Fonte Enel). Troppo poco se si dovesse fare una seria analisi dei costi/benefici. Non dimentichiamo, per esempio, che il mancato recupero di materiale, l’elevato livello di inquinamento prodotto dalla combustione con relativi costi sanitari a carico della popolazione basterebbero per far precipitare in un profondo “rosso” la gestione economica di questi impianti. Caso unico in Europa i costi di produzione con questa tecnica sono mascherati dai forti stanziamenti pubblici e senza questi contributi (i CIP6… una vera manna) gli inceneritori diventerebbero subito “archeologia industriale”.

II^ Bugia: se non si utilizzano gli inceneritori occorre aprire nuove discariche.Smentita: posta in questi termini la questione, che ha un vago sapore ricattatorio, denota invece una notevole debolezza di pensiero perché non tiene in alcun conto che il riciclaggio è una realtà nota oramai da parecchi anni. E’ stato ampiamente dimostrato che i cittadini si sono fatti carico del problema passando in tempi rapidissimi da una raccolta pressoché indifferenziata ad un sistema porta-a-porta con risultati di eccellenza vicini al 75%. Adesso tocca ai politici-amministratori dar prova di essere all’altezza della situazione attuando dei piani di riciclo che possono raggiungere livelli attorno al 95% come dimostrato dal Comune di Ponte nelle Alpi. L’obiettivo finale è quello di raggiungere, nel volgere di pochi anni, il traguardo dei “Rifiuti Zero” che consentirebbe di eliminare le discariche se anche le industrie cominciassero a fare la propria parte progettando imballaggi e sistemi totalmente riciclabili.

III^ Bugia: gli inceneritori risolvono definitivamente il problema dei rifiuti togliendo dalla vista lo spettacolo indecoroso di materiali putrescenti.

Smentita: “Nulla si crea, Nulla si distrugge, Tutto si trasforma”. Anche i rifiuti non sfuggono a questa legge e quindi … si “trasformano” in qualcosa di molto inquietante. L’atmosfera viene usata come discarica a cielo aperto e grazie alle sue caratteristiche i fumi contaminanti (6300 mc/ton) si possono diffondere in un’area vastissima con buona pace di tutti coloro che abitando ad una certa distanza da questi impianti pensano di esserne risparmiati. Inoltre le ceneri della combustione, pari ad un terzo dei rifiuti in entrata, sono tossico nocive e devono essere poste in discariche speciali oppure inviate in appositi impianti di trattamento che in una infernale girandola di camion alla fine si ritroveranno sempre delle scorie pericolosissime da smaltire. Ne consegue che affermare pubblicamente che gli inceneritori eliminano le discariche è “millantato credito” (reato penale) perché è esattamente vero il contrario…

IV^ Bugia: siamo in emergenza: se non si fanno inceneritori le discariche si esauriranno nel giro di poco tempo.

Smentita: se emergenza c’è stata, c’è o ci sarà, è in buona parte dovuta a coloro che adesso vogliono gli inceneritori, che hanno visto e continuano a vedere nei rifiuti una ghiotta occasione di guadagno e di carriera. Guardando i telegiornali tutti hanno avuto modo di constatare che il fenomeno dell’emergenza si è verificato in zone geograficamente vessate dalla malavita e dal malgoverno. L’emergenza è quindi un chiaro segnale che indica la presenza di una infiltrazione criminale nel territorio. C’è un altro particolare non insignificante che denota la malafede di simili argomentazioni: per costruire un inceneritore ci vogliono diversi anni quindi non è di certo una soluzione indicata per risolvere emergenze a cui non si dovrebbe mai arrivare se viene subito adottata una corretta politica di gestione come già descritto.

V^ Bugia: Gli inceneritori di ultima generazione sono talmente sofisticati da non emettere sostanze tossiche. Infatti il monitoraggio all’uscita dal camino con le apparecchiature più sofisticate non rivela tali sostanze. Smentita: Questa è una favola bella e buona. Come già spiegato, con la combustione i rifiuti non svaniscono nel NULLA e materiali inerti, come la plastica, si trasformano in sostanze tossiche (es. diossina). Poiché non esistono filtri che possano fermare del tutto queste sostanze, una buona parte (non una piccola parte) viene immessa in atmosfera con buona pace di tutte le apparecchiature disponibili. Difatti se non vuoi rilevare una sostanza metti degli apparecchi di misurazione poco sofisticati e sensibili che non sono in grado di rilevare la presenza di sostanze pericolose all’uscita dai camini poiché sono diluite in enormi quantità di gas; se invece utilizzate le stesse apparecchiature poco sensibili a controllare l’accumulo di sostanze nocive nelle vicinanze degli inceneritori vi accorgerete che ne potrete rilevare la cospicua presenza. Ciò è risaputo da chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione ed è stato confermato dai rilevamenti eseguiti dall’ARPAV a Pederobba (TV).

VI^ Bugia: i comitati ambientalisti terrorizzano i cittadini sulla questione degli inceneritori. Smentita: i comitati reputano di dover supplire a quanto non viene fatto dalle istituzioni per contrastare le informazioni inesatte e ambigue, se non mendaci, che riguardano gli inceneritori e su cui poggia l’incastellatura politica ed economica che sostiene la loro costruzione adducendo il pretesto dell’emergenza. I comitati reputano principalmente che il “Principio di Precauzione” sia un diritto irrinunciabile su questioni che riguardano la salute di centinaia di migliaia di persone … chi prenderà delle decisioni “irreversibili” quali l’incenerimento dovrà essere considerato come persona informata sui fatti e di conseguenza ne dovrà rispondere prima o poi.

VII^ Bugia: molto si sta facendo per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, al fine di minimizzare la quantità dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento. Smentita: il danaro pubblico viene stanziato per piani in cui la spesa più grossa è quella destinata all’incenerimento, una minore (spesa) alle tecniche di riciclaggio, ed una assolutamente nulla nelle tecniche di informazione e di produzione di beni durevoli, considerate, invece, primarie dalla Comunità Europea. Le cifre della bugia: ben l’80% della cifra stanziata è destinata agli inceneritori attraverso i contributi CIP6 e quant’altro … Solo il resto, considerato invece obiettivo primario dalla CE, è destinato alle tecniche di riduzione dei rifiuti da smaltire. NULLA è destinato alla ricerca medica in questo settore. NULLA è destinato ai piani di monitoraggio della salute dei cittadini posti nelle vicinanze degli inceneritori. NULLA è destinato all’istituzione di un fondo per le spese mediche eventualmente sostenute dai cittadini. I banchetti di informazione ed eventuali conferenze vengono realizzati esclusivamente su base VOLONTARIA e con esborsi quasi sempre personali.

VIII^ Bugia (molto grave): gli inceneritori non nuocciono alla salute. Smentita: è la principale menzogna che viene detta da cinquanta anni a questa parte quando si vuole costruire un inceneritore proponendolo come una novità tecnologica. Molte ricerche sull’impatto sanitario provocato dagli inceneritori sono state fatte anche in Italia. Nel 2006 il Notiziario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale riportava: “Gli inceneritori producono ceneri e immettono nell’atmosfera milioni di metri cubi al giorno di fumi inquinanti, contenenti polveri costituite da nanoparticelle di metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policloro-bifenili, benzene, diossine estremamente pericolose perché persistenti ed accumulabili negli organismi viventi”. Per questioni di spazio ne ho citato solo una ma una raccolta di dozzine di pubblicazioni, i cui titoli sono stati inviati ai Ministri dell’Ambiente e della Sanità, smentisce la più grossa e pericolosa bugia: quella che gli inceneritori sicuramente non fanno male. Problemi di respirazione, asma e cancro non sono certo resi minimi con la presenza di inceneritori. Questa bibliografia è a disposizione di tutti, sanitari, cittadini e politici.

IX^ Bugia: molti studiosi di prestigio sostengono che non esiste alcuna correlazione tra inceneritori e tumori. Smentita: attualmente gli studiosi favorevoli all’incenerimento traggono il vantaggio di occupare le posizioni di prestigio nei consigli di amministrazione di enti ed istituzioni che si occupano e controllano l’ambiente; per contro occorre far notare che chi è contrario senza ambiguità, non e’ mai presente in modo significativo in queste posizioni. I siti su cui costruire gli inceneritori sono i più dannosi per la salute. Infatti l’iter burocratico legato alle leggi attuali identifica i siti in aree senza interesse agro-silvo-pastorale, dove siano già presenti servizi (acqua, luce, gas, etc.) e viabilità, in zone industriali preferibilmente dismesse. Ciò corrisponde, nella maggior parte dei casi, nelle periferie delle città o nelle grandi cinture cittadine, in aree fortemente abitate ma soprattutto inquinate. E’ facile in questi casi addossare di volta in volta la colpa di emissioni nocive al traffico, al riscaldamento domestico e a fabbriche con forte impatto ambientale. I criteri di correttezza e trasparenza sono solo legati agli atti pubblici che , come abbiamo già visto non contemplano il principio di precauzione né tantomeno l’accumulo delle sostanze nocive nel terreno.
X^ Bugia: comunque in ogni momento la popolazione è invitata a controllare i progetti e verificare l’efficienza e la sicurezza degli impianti.

Smentita: Qui rasentiamo l’ipocrisia perché il controllo dei progetti, dell’efficienza e della sicurezza, è effettuato da istituzioni che non sono tenute in alcun caso a sottoporlo a chiunque ne faccia richiesta ed è dimostrato dal fatto che molti incidenti verificatesi hanno trovato impreparati perfino gli addetti ai lavori. E’ già molto difficile immaginare un cittadino che in una visita guidata possa porre delle domande pertinenti, figuriamoci lo stesso cittadino che si metta a controllare i progetti e verificare gli impianti. Poche persone accuratamente selezionate vi sono ammesse a queste visite. Tale tecnica di persuasione è oggetto di approfonditi studi di psicologia e scienze politiche ed è adottata comunemente al solo fine dell’approvazione burocratica degli impianti. Anche ammesso che fossero ritenuti pericolosi dalla popolazione durante il funzionamento, non esiste ALCUN strumento giuridico in grado di fermare un inceneritore neanche per pochi giorni. Ad hoc è stata approvata una legge che punisce coloro che denunciano la pericolosità addebitando loro tutti i costi di fermata dell’impianto. Quindi una volta innescato un inceneritore si è vincolati a non spegnerlo più dati gli enormi interessi in gioco. Ciò ci fa capire che il profitto fine a se stesso è di gran lunga più importante della salute dei cittadini. D’altronde questa è la tipica mentalità del capitalismo all’italiana che privatizza i profitti e socializza le perdite. Questo è il futuro che alcuni politici e patrioti nostrani immaginano per noi.

Chiamiamoli con il loro nome: INCENERITORI! 

Fonte : http://www.nocensura.com

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